L’estate è torrida e trovare refrigerio sembra l’unica preoccupazione, anche in ufficio. Il climatizzatore è indubbiamente un alleato prezioso per combattere l’afa estiva e per deumidificare l’aria, rendendola più salubre. Eppure la combinazione di temperature eccessivamente basse con la mancanza di ricambio periodico dei filtri può costituire una minaccia da non trascurare per la salute e per l’ambiente. Ecco qualche semplice regola per gestire al meglio il nostro condizionatore.
Mai troppi gradi di differenza!
Quando si arriva accaldati in ufficio, magari dopo una lunga camminata nella città rovente, la tentazione è forte. Eppure, diminuire troppo drasticamente la temperatura all’interno del luogo di lavoro presenta numerosi svantaggi. Il primo, come è facile intuire, è quello dello shock termico a cui sottoponiamo il fisico ogni volta che entriamo ed usciamo dall’ufficio o dall’abitazione, con differenze di temperatura che possono toccare anche i 15 gradi e che possono provocare vertigini, cefalee e svenimenti.
Non scendere sotto i 24 gradi
Nei luoghi di lavoro, così come nelle abitazioni, la temperatura non deve andare sotto ai 24° C, lo dice la normativa nel DPR 74 sel 2013, che regola l’esercizio, la conduzione e la manutenzione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici. Infatti, non solo la differenza termica, ma anche rimanere a lungo in luoghi troppo freddi è insalubre. Le basse temperature ostacolano la normale funzione delle mucose nasali, un meccanismo che si chiama clearance mucociliare e che costituisce un primo scudo contro agenti patogeni esterni. Rallentato a basse temperature, ci esporrebbe a virus con il conseguente rischio di ammalarci.
Non esagerare!
Non solo la salute, ma anche il risparmio energetico è uno degli aspetti prioritari. Tenere un climatizzatore in funzione per troppe ore al giorno è costoso, sicuramente in termini economici, ma anche dal punto di vista ambientale. Contenere gli impatti e limitare gli sprechi è doveroso ed è quindi consigliabile limitare l’utilizzo dell’aria condizionata esclusivamente ai momenti di reale necessità, senza esagerare. Per quanto riguarda le ricadute ambientali, poi, è fondamentale dotarci di apparecchi di classe energetica adeguata e provvedere ad un regolare ricambio dei filtri, per mantenerne l’elevata efficienza e ottimizzare i consumi.
Pulire e cambiare i filtri regolarmente, un’operazione semplice ma fondamentale
Dalle nevralgie alle infezioni virali, ma anche raffreddori, sinusiti e vere e proprie influenze, fino alla temuta legionella, sono innumerevoli le conseguenze che una mancata manutenzione degli impianti di climatizzazione può provocare. Spesso si tratta di operazioni estremamente semplici, ma per la pulizia e il ricambio dei filtri è sempre consigliabile l’intervento di un esperto che ci può consigliare al meglio. Celle filtranti, pacchi evaporativi, tasche, la scelta è ampia e capire quale prodotto si possa adattare meglio alle nostre esigenze non è sempre banale.
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